Il diritto dell’Unione Europea: dalle relazioni internazionali…
Il diritto dell’Unione europea ha un’origine ormai lontana nel tempo. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale il Piano Marshall aveva contribuito alla rinascita dell’Europa “occidentale” e aveva agevolato una graduale ripresa delle relazioni internazionali tra i principali paesi di quell’area.
Nel 1952 nacque la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), con l’intento di mettere in comune tra gli Stati fondatori quelle che era la più importante risorsa energetica di quegli anni (il carbone) e il materiale più importante (l’acciaio). Dopo pochi anni si giunse alla conclusione dei trattati istitutivi delle altre due “comunità”: quella specificamente dedicata a quella che allora sembrava la fonte energetica del futuro (lo sfruttamento civile dell’energia atomica) e quella a carattere generale dedicata allo sviluppo economico dell’area degli Stati membri.
A partire dal 1958 pertanto lo sviluppo europeo si è fondato sulle “Comunità europee” e sul loro ordinamento giuridico. Lentamente, nel corso del lungo processo di sviluppo delle comunità, che ha portato alla costituzione dell’Unione Europea, queste sono andate ampliando lo spettro delle materie di loro competenza, sino a ricomprendere molto aspetti delle relazioni internazionali tra privati e imprese, che oggi non possono prescindere da una conoscenza approfondita ed aggiornata di tale settore giuridico.
…al diritto internazionale privato…
Negli anni ’50 immaginare che le Comunità europee si sarebbero interessate delle materie fondamentali per il commercio internazionale, come ad esempio il diritto internazionale privato e processuale, oltre alle norme sulla libera circolazione delle merci e dei servizi, e sull’armonizzazione delle norme interne, sarebbe stato pressoché impossibile. Ma lo sviluppo tumultuoso delle Comunità e più in generale della costruzione europea ha condotto ad una sistema come quello odierno che copre un amplissimo ventaglio di materie, e con norme che nei casi più importanti prevalgono sulle norme nazionali.
Tale caratteristica (il c.d “effetto diretto”) di per sé sola dovrebbe essere una ragione per rendere lo studio di tale materia come obbligatorio a tutti i livelli degli studi giuridici. Purtroppo così non è, e spesso molti professionisti ignorano e sottostimano l’importanza di tale materie, così come pure molte aziende non si rendono conto di quante norme di diritto comunitario si trovano ad applicare, magari inconsapevolmente.
…al recupero crediti, alle eredità…
Con queste premesse non ci si deve sorprendere se oggi molte attività che dovrebbero essere di comune attività per molti strudi richiedono la conoscenza di non poche norme di diritto dell’Unione Europea. Si pensi ad esempio all’attività che comunemente è detta di “recupero crediti”, regolata in molti aspetti anche di mero dettaglio da norme dell’UE, e non solo per questioni transfrontaliere. O si pensi a questioni ereditarie con soggetti stranieri o per i casi sempre più frequenti in cui alcuni dei beni caduti in successioni si trovano in altri Stati dell’UE. Nelle attività di questo studio abbiamo chiaramente presente la casistica che richiede una competenza nell’area del diritto dell’UE.
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