7 marzo 2019
Dato l’approssimarsi della data ormai fatidica del 29 marzo 2019, e nell’attesa talvolta spasmodica di un accordo dell’ultim’ora, la Commissione emana una breve ma efficace “avviso ai naviganti” che, nel nostro caso, sono tutti coloro che si ritrovano a gestire situazioni in cui entrino in gioco le norme UE sulla cooperazione giudiziaria civile.
L’intento, ovviamente condivisibile, della Commissione è di sensibilizzare i vari soggetti comunque interessati (gli “stakeholders”) sugli scenari che si presenteranno alla data sopra indicata, qualora non intervenga medio tempore alcun accordo tra le parti.
La comunicazione sollecita pertanto gli interessati ad una riflessione che va suddivisa tra i temi della giurisdizione del giudice nazionale, per un verso, e del riconoscimento e dell’esecuzione delle decisioni, per altro verso, ogni qual volta si esamini una fattispecie in cui sia coinvolto un soggetto domiciliato in UK.
Quanto al primo tema – quello della giurisdizione – la Commissione ricorda che i procedimenti già pendenti alla data “fatidica” non avranno conseguenze dall’uscita del Regno Unito, ne senso che la giurisdizione orami radicata non è toccata dall’uscita del Regno Unito dall’UE, mentre, com’è ovvio, dopo il compimento della Brexit, le norme UE non troveranno più applicazione, e si dovrà far riferimento a norma interne ovvero convenzionali.
Vi è poi il tema del riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni straniere, che va esaminato differenziando le diverse ipotesi di esecuzione già iniziata prima o dopo il “divorzio”.
In sintesi, una comunicazione interessante, specie ove si indirizza alle Autorità Centrali nazionali, e che comporta spunti di riflessione non piccoli per tutti coloro che saranno coinvolti nei prossimi e ormai ravvicinati eventi.
leggi il comunicato.