25 ottobre 2023
Dati non personali in Europa: a che punto siamo?
Oltre al GDPR e alla sua faticosa applicazione, un’attenzione analoga se non maggiore va posta dalle aziende ai dati “non personali”, di cui l’UE promuove la diffusione all’interno del mercato unico.
Questi dati sono ad oggi regolati dalla Direttiva 2019/1024 e dal Regolamento DGA (Data Governance Act).
Restano tuttavia diversi ostacoli che ad oggi impediscono una migliore fruizione di tali dati, legati ad una scarsa digitalizzazione delle PMI.
Per tale ragione lo studio del Policy Department for Economic, Scientific and Quality of Life Policies at the request of the committee on Industry, Research and Energy (ITRE) è di sicuro interesse per tutti coloro che si avvicinano a tale, fondamentale, materia, anche per i riflessi sul piano della concorrenza tra imprese.
12 giugno 2023
Il nuovo Regolamento UE sull’importazione di legname: la lotta alla deforestazione si traduce in nuovi obblighi per gli operatori?
Secondo la Commissione Europea, il consumo di legno dell’Unione è un fattore importante di deforestazione e degrado forestale su scala mondiale, ed è pertanto necessario introdurre una stringente regolamentazione specie sulle importazioni dei prodotti legnosi da paesi terzi.
Il Regolamento n. 2023/1115 andrà a sostituire il precedente Reg. 995/2010 e prevede una serie di importanti obblighi in capo agli operatori, con la previsione di sanzioni significative che dovranno essere specificate a livello nazionale.
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’attuale normativa si basa sul Regolamento del MiPAAF (oggi MASAF) del 9 febbraio 2021 e comporta l’iscrizione degli operatori al Registro Imprese Legno (RIL).
9 giugno 2023
Le criptovalute sono ora regolate a livello europeo: meglio tardi che mai?
Era molto attesa la disciplina dell’Unione europea sulle criptovalute, che mira a regolare almeno parzialmente un settore con importanti aree di opacità e che potrebbe prestarsi ad operazioni di riciclaggio e/o di trasferimento illecito di fondi.
La velocità con cui le operazioni possono essere effettuate on line e l’eventuale anonimato offerto dal loro trasferimento rendono le attività virtuali particolarmente esposte al rischio di usi impropri a fini illeciti, anche in situazioni transfrontaliere.
Al fine di affrontare efficacemente i rischi posti dall’uso improprio delle attività virtuali a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, l’Unione mira a promuovere l’applicazione a livello globale delle norme attuate ai sensi del regolamento e lo sviluppo della dimensione internazionale e intergiurisdizionale del quadro di regolamentazione e vigilanza per i trasferimenti di attività virtuali in relazione al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
Il sistema delineato del Regolamento UE 2023/113, approdato in Gazzetta Ufficiale del 9 giugno 2023, si basa sulla tracciabilità dei trasferimenti di fondi e cripto-attività, ed ambisce ad essere uno strumento particolarmente importante e utile per prevenire, individuare e indagare casi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, nonché per attuare le misure restrittive, in particolare quelle imposte dai regolamenti (CE) n. 2580/2001, (CE) n. 881/2002 e (UE) n. 356/2010.
Per assicurare che attraverso tutto l’iter del pagamento o del trasferimento di cripto-attività siano trasmessi i dati informativi viene previsto un sistema che imponga ai prestatori di servizi di pagamento l’obbligo di corredare i trasferimenti di fondi di dati informativi relativi all’ordinante e al beneficiario e ai prestatori di servizi per le cripto-attività l’obbligo di corredare i trasferimenti di cripto-attività di dati informativi relativi al cedente e al cessionario.
12 gennaio 2023
Sovvenzioni estere distorsive: al via le nuove regole UE
Da oggi è in vigore il Regolamento 2022/2560 sulle sovvenzioni estere (Fsr) con il quale la UE affronta le possibili distorsioni causate dalle sovvenzioni estere.
Le nuove regole trovano applicazione a tutte le attività economiche, ma hanno un focus particolare sulle concentrazioni (fusioni e acquisizioni) e sugli appalti pubblici che sono sottoposte anche d’ufficio a importanti poteri di indagine e verifica da parte della Commissione europea.
Più in dettaglio, ai fini del presente regolamento, si ritiene che esista una sovvenzione estera quando un paese terzo fornisce direttamente o indirettamente un contributo finanziario che conferisce un vantaggio a un’impresa che esercita un’attività economica nel mercato interno e che è limitato, in linea di diritto e di fatto, a una o più imprese o a uno o più settori.
Si ritiene che esista una distorsione sul mercato interno quando una sovvenzione estera è tale da poter migliorare la posizione concorrenziale di un’impresa nel mercato interno e, così facendo, la sovvenzione estera ha un’incidenza negativa effettiva o potenziale sulla concorrenza nel mercato interno.
In tali casi la Commissione può, di propria iniziativa, esaminare le informazioni provenienti da qualsiasi fonte, inclusi gli Stati membri e qualsiasi persona fisica o giuridica o associazione, relative a presunte sovvenzioni estere distorsive del mercato interno.
Per preservare la concorrenza nel mercato interno ed evitare danni irreparabili, la Commissione può adottare un atto di esecuzione nella forma di una decisione che ordina misure provvisorie.
Per sovvenzioni estere che causano o rischiano di causare una distorsione nell’ambito di una procedura di appalto pubblico si intendono le sovvenzioni estere che consentono a un operatore economico di presentare un’offerta indebitamente vantaggiosa in relazione ai lavori, alle forniture o ai servizi in questione.
La valutazione dell’esistenza di una distorsione sul mercato interno e di un’offerta indebitamente vantaggiosa in relazione ai lavori, alle forniture o ai servizi in questione si limita alla procedura di appalto pubblico in oggetto.
11 ottobre 2022
Covid 19, processi transfrontalieri e sospensione dei termini: il punto della Corte di Giustizia
Con la sentenza del 15 settembre 2022 la Corte di Giustizia prende posizione sul delicato tema dei provvedimenti nazionali di sospensione dei termini, anche di natura processuale, introdotti a fronte dell’epidemia da COVID 19.
Il problema non era e non è di poco conto, se si considera che i regolamenti europei stabiliscono procedure uniformi anche riguardo ai termini processuali, con disposizioni aventi effetto diretto, e dunque che prevalgono su disposizioni nazionali.
Nel caso in esame però il tema era del tutto particolare e relativo ad una situazione emergenziale.
Secondo la Corte il dato sul quale fare leva è dato dall’art. 16 del Regolamento in questione (sul decreto ingiuntivo europeo) che dispone l’applicabilità dei diritti nazionali per tutte le questioni non regolate direttamente dal regolamento e tra queste, secondo i giudici di Lussemburgo, devono ricomprendersi anche le questioni e le disposizioni relative a situazioni eccezionali come quelle pandemiche.
4 giugno 2022
Il futuro è già qui? Al via il nuovo sistema di scambio di dati giudiziari: e-CODEX
Pubblicato in Gazzetta il Regolamento 2022/859 che istituisce il sistema di scambio di dati giudiziari tra gli Stati Membri dell’Unione Europea.
L’informatica avanza nello scambio di dati nello “spazio giudiziario europeo” e dovrebbe completarsi per fine 2022, grazie anche al supporto tecnico dell’Agenzia EU per i servizi digitali nel settore della Giustizia e Affari Interni.
L’obiettivo è senz’altro condivisibile e mira ad un più efficiente e sicuro scambio di informazioni, specie nella prospettiva dei numerosissimi regolamenti EU nei settori della giustizia.
30 marzo 2022
Le FAQ della Commissione Europea sulle restrizioni verso la Russia
Le FAQ della Commissione Europea costituiscono un utile strumento pratico per le aziende interessate ad approfondire con precisione quali operazioni siano vietate e quali consentire a seguito delle sanzioni dell’UE verso la Russia.
4 novembre 2021
Il Convegno annuale degli studiosi di diritto dell’Unione Europea – prima giornata
Si ritorna in presenza a Bologna per il Convegno AISDUE, presto disponibile anche on line, con una giornata densa di appuntamenti interessanti.
A mio avviso nella prima giornata del 4 novembre sono state particolarmente stimolanti le relazioni di Sara Poli, sul rafforzamento delle sovranità tecnologica europea, e di Cristina Schepisi, sulla regolazione dell’intelligenza artificiale, anche alla luce della necessità di tutela dei diritti fondamentali.
Il link delle riprese è reperibile sul sito dell’Associazione AISDUE.
3 novembre 2021
Il Tribunale UE respinge i ricorsi “urgenti” contro il Regolamento “green pass”
Un gruppo di ricorrenti italiani avevano proposto un ricorso avverso il Regolamento c.d “green pass” avanti al Tribunale UE nei confronti del Consiglio e del Parlamento Europeo.
La richiesta era corredata da una istanza di sospensiva, atteso il carattere (asseritamente) urgente della vicenda.
Con ordinanza dd. 29 ottobre 2021 e come precisato nel comunicato stampa, il Presidente del Tribunale ha rigettato la richiesta, non sussistendo allo stato degli atti i requisiti richiesti.
In particolare non sussistono argomenti in merito ad una manifesta violazione dei principi dei Trattati e inoltre i “richiedenti hanno omesso di fornire indicazioni concrete e precise suffragate da documentazione scritta”.
23 luglio 2021
L’Unione Europea sarà parte della Convenzione dell’Aja sul riconoscimento delle decisioni?
In tal senso si è espressa la Commissione Europea con la Proposta del 16 luglio 2021 di una decisione del Consiglio per l’adesione alla Convenzione dell’Aja del 2019.
L’opportunità di tale adesione si basa sulla considerazione per cui il Regolamento Bruxelles I bis non si applica, nella parte relativa al riconoscimento e all’esecuzione, alle decisioni extra-UE, salve le ipotesi disciplinate dalla Convenzione dell’Aja del 2005 sulla scelta del foro e della Convenzione di Lugano.
La competenza a stipulare tale accordo internazionale deriva dall’art. 3 par. 2 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione (TFUE), come chiarito dalla Corte di Giustizia nel parere 1/2003, al quale ha precisato che si tratta di competenze esclusive dell’UE.