8 gennaio 2024
Importanti passi in avanti per la cooperazione giudiziaria civile in àmbito europeo
Nella Gazzetta Ufficiale dell’UE del 27 dicembre 2023 sono stati pubblicati due importanti strumenti che contribuiranno a modellare ed aggiornare il quadro giuridico di riferimento della cooperazione giudiziaria civile.
Si tratta del Regolamento (UE) 2023/2844 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2023 sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria e dell’accesso alla giustizia in materia civile, commerciale e penale a livello transfrontaliero e che modifica taluni atti nel settore della cooperazione giudiziaria.
A questo si affianca la direttiva (UE) 2023/2843 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2023 che modifica un’ampia serie di strumenti normativi già in vigore al fine di aggiornarli alla luce di una sempre più pervasiva digitalizzazione della cooperazione giudiziaria.
Si tratta, ad una prima lettura, di atti che si pongono nella prospettiva di una quanto più completa digitalizzazione del modo delle cooperazione giudiziaria civile, con norme che spaziano dalle notifiche, alle udienze in videoconferenza, allo scambi odi atti tra diverse autorità degli Stati membri.
25 ottobre 2023
Dati non personali in Europa: a che punto siamo?
Oltre al GDPR e alla sua faticosa applicazione, un’attenzione analoga se non maggiore va posta dalle aziende ai dati “non personali”, di cui l’UE promuove la diffusione all’interno del mercato unico.
Questi dati sono ad oggi regolati dalla Direttiva 2019/1024 e dal Regolamento DGA (Data Governance Act).
Restano tuttavia diversi ostacoli che ad oggi impediscono una migliore fruizione di tali dati, legati ad una scarsa digitalizzazione delle PMI.
Per tale ragione lo studio del Policy Department for Economic, Scientific and Quality of Life Policies at the request of the committee on Industry, Research and Energy (ITRE) è di sicuro interesse per tutti coloro che si avvicinano a tale, fondamentale, materia, anche per i riflessi sul piano della concorrenza tra imprese.
12 giugno 2023
Il nuovo Regolamento UE sull’importazione di legname: la lotta alla deforestazione si traduce in nuovi obblighi per gli operatori?
Secondo la Commissione Europea, il consumo di legno dell’Unione è un fattore importante di deforestazione e degrado forestale su scala mondiale, ed è pertanto necessario introdurre una stringente regolamentazione specie sulle importazioni dei prodotti legnosi da paesi terzi.
Il Regolamento n. 2023/1115 andrà a sostituire il precedente Reg. 995/2010 e prevede una serie di importanti obblighi in capo agli operatori, con la previsione di sanzioni significative che dovranno essere specificate a livello nazionale.
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’attuale normativa si basa sul Regolamento del MiPAAF (oggi MASAF) del 9 febbraio 2021 e comporta l’iscrizione degli operatori al Registro Imprese Legno (RIL).
9 giugno 2023
Le criptovalute sono ora regolate a livello europeo: meglio tardi che mai?
Era molto attesa la disciplina dell’Unione europea sulle criptovalute, che mira a regolare almeno parzialmente un settore con importanti aree di opacità e che potrebbe prestarsi ad operazioni di riciclaggio e/o di trasferimento illecito di fondi.
La velocità con cui le operazioni possono essere effettuate on line e l’eventuale anonimato offerto dal loro trasferimento rendono le attività virtuali particolarmente esposte al rischio di usi impropri a fini illeciti, anche in situazioni transfrontaliere.
Al fine di affrontare efficacemente i rischi posti dall’uso improprio delle attività virtuali a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, l’Unione mira a promuovere l’applicazione a livello globale delle norme attuate ai sensi del regolamento e lo sviluppo della dimensione internazionale e intergiurisdizionale del quadro di regolamentazione e vigilanza per i trasferimenti di attività virtuali in relazione al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
Il sistema delineato del Regolamento UE 2023/113, approdato in Gazzetta Ufficiale del 9 giugno 2023, si basa sulla tracciabilità dei trasferimenti di fondi e cripto-attività, ed ambisce ad essere uno strumento particolarmente importante e utile per prevenire, individuare e indagare casi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, nonché per attuare le misure restrittive, in particolare quelle imposte dai regolamenti (CE) n. 2580/2001, (CE) n. 881/2002 e (UE) n. 356/2010.
Per assicurare che attraverso tutto l’iter del pagamento o del trasferimento di cripto-attività siano trasmessi i dati informativi viene previsto un sistema che imponga ai prestatori di servizi di pagamento l’obbligo di corredare i trasferimenti di fondi di dati informativi relativi all’ordinante e al beneficiario e ai prestatori di servizi per le cripto-attività l’obbligo di corredare i trasferimenti di cripto-attività di dati informativi relativi al cedente e al cessionario.
12 gennaio 2023
Sovvenzioni estere distorsive: al via le nuove regole UE
Da oggi è in vigore il Regolamento 2022/2560 sulle sovvenzioni estere (Fsr) con il quale la UE affronta le possibili distorsioni causate dalle sovvenzioni estere.
Le nuove regole trovano applicazione a tutte le attività economiche, ma hanno un focus particolare sulle concentrazioni (fusioni e acquisizioni) e sugli appalti pubblici che sono sottoposte anche d’ufficio a importanti poteri di indagine e verifica da parte della Commissione europea.
Più in dettaglio, ai fini del presente regolamento, si ritiene che esista una sovvenzione estera quando un paese terzo fornisce direttamente o indirettamente un contributo finanziario che conferisce un vantaggio a un’impresa che esercita un’attività economica nel mercato interno e che è limitato, in linea di diritto e di fatto, a una o più imprese o a uno o più settori.
Si ritiene che esista una distorsione sul mercato interno quando una sovvenzione estera è tale da poter migliorare la posizione concorrenziale di un’impresa nel mercato interno e, così facendo, la sovvenzione estera ha un’incidenza negativa effettiva o potenziale sulla concorrenza nel mercato interno.
In tali casi la Commissione può, di propria iniziativa, esaminare le informazioni provenienti da qualsiasi fonte, inclusi gli Stati membri e qualsiasi persona fisica o giuridica o associazione, relative a presunte sovvenzioni estere distorsive del mercato interno.
Per preservare la concorrenza nel mercato interno ed evitare danni irreparabili, la Commissione può adottare un atto di esecuzione nella forma di una decisione che ordina misure provvisorie.
Per sovvenzioni estere che causano o rischiano di causare una distorsione nell’ambito di una procedura di appalto pubblico si intendono le sovvenzioni estere che consentono a un operatore economico di presentare un’offerta indebitamente vantaggiosa in relazione ai lavori, alle forniture o ai servizi in questione.
La valutazione dell’esistenza di una distorsione sul mercato interno e di un’offerta indebitamente vantaggiosa in relazione ai lavori, alle forniture o ai servizi in questione si limita alla procedura di appalto pubblico in oggetto.
6 dicembre 2022
La riforma Cartabia del processo civile nella prima lettura dell’ufficio massimario
Si preannuncia come una delle riforme più strutturate degli ultimi decenni ed è già oggetto di critiche. La dottrina ha iniziato le analisi più approfondite.
Ma è sempre importante leggere come la Cassazione, tramite il suo Ufficio del Massimario, interpreta e commenta questa importante riforma.
1 dicembre 2022
Il Chapter 11 e la relazione del Commissario: tutto il modo è paese?
I recenti scandali sulle società legate al mondo delle c.d “criptovalute” ci consentono di vedere da vicino come procedono altre giurisdizioni e con quali risultati.
Un esempio eccellente è dato dalla “relazione” che il “Commissario” ha predisposto.
Si noti la sintesi, davvero inquietante, sull’accaduto: “Never in my career have I seen such a complete failure of corporate controls and such a complete absence of trustworthy financial information as occurred here. From compromised systems integrity and faulty regulatory oversight abroad, to the concentration of control in the hands of a very small group of inexperienced, unsophisticated and potentially compromised individuals, this situation is unprecedented“.
Un chiaro avvertimento per chi ha investito in questo mondo opaco, e un forte richiamo ai regolatori.
11 ottobre 2022
Covid 19, processi transfrontalieri e sospensione dei termini: il punto della Corte di Giustizia
Con la sentenza del 15 settembre 2022 la Corte di Giustizia prende posizione sul delicato tema dei provvedimenti nazionali di sospensione dei termini, anche di natura processuale, introdotti a fronte dell’epidemia da COVID 19.
Il problema non era e non è di poco conto, se si considera che i regolamenti europei stabiliscono procedure uniformi anche riguardo ai termini processuali, con disposizioni aventi effetto diretto, e dunque che prevalgono su disposizioni nazionali.
Nel caso in esame però il tema era del tutto particolare e relativo ad una situazione emergenziale.
Secondo la Corte il dato sul quale fare leva è dato dall’art. 16 del Regolamento in questione (sul decreto ingiuntivo europeo) che dispone l’applicabilità dei diritti nazionali per tutte le questioni non regolate direttamente dal regolamento e tra queste, secondo i giudici di Lussemburgo, devono ricomprendersi anche le questioni e le disposizioni relative a situazioni eccezionali come quelle pandemiche.
5 ottobre 2022
La Francia ci crede! – il progetto del nuovo diritto internazionale privato
Dopo tre anni di lavoro, il gruppo di studio presieduto dal Prof. Ancel e composto da numerosi specialisti della materia, ha formalizzato il testo del progetto per un nuovo codice di diritto internazionale privato francese.
Si tratta di un progetto senz’altro ambizioso, con un testo suddiviso in sei libri e composto da 207 articoli, che copre sia il d.i.p. in senso stretto che il diritto processuale civile internazionale.
Nei prossimi mesi sono attesi veri convegni ove i testi saranno valutati e commentati.
A quando una (possibile) riforma della nostra legge 218/1995?
4 luglio 2022
Quale tutela per le lesioni al diritto di proprietà davanti alla Corte Europea per i diritti dell’uomo?
Va apprezzata la recente pubblicazione del Dipartimento per l’esecuzione delle decisioni della CEDU relativa alla giurisprudenza in merito alle violazioni in materia di proprietà, tutelate dalle disposizioni del Protocollo n. 1.
Si tratta di una raccolta ben strutturata che consente di apprezzare come gli interventi della Corte abbiano avuto ad oggetto non solo i diritti di natura immobiliare, ma anche tematiche pensionistiche, bancarie, sulla proprietà industriale e in molti altri campi.