11 ottobre 2022
Covid 19, processi transfrontalieri e sospensione dei termini: il punto della Corte di Giustizia
Con la sentenza del 15 settembre 2022 la Corte di Giustizia prende posizione sul delicato tema dei provvedimenti nazionali di sospensione dei termini, anche di natura processuale, introdotti a fronte dell’epidemia da COVID 19.
Il problema non era e non è di poco conto, se si considera che i regolamenti europei stabiliscono procedure uniformi anche riguardo ai termini processuali, con disposizioni aventi effetto diretto, e dunque che prevalgono su disposizioni nazionali.
Nel caso in esame però il tema era del tutto particolare e relativo ad una situazione emergenziale.
Secondo la Corte il dato sul quale fare leva è dato dall’art. 16 del Regolamento in questione (sul decreto ingiuntivo europeo) che dispone l’applicabilità dei diritti nazionali per tutte le questioni non regolate direttamente dal regolamento e tra queste, secondo i giudici di Lussemburgo, devono ricomprendersi anche le questioni e le disposizioni relative a situazioni eccezionali come quelle pandemiche.
5 ottobre 2022
La Francia ci crede! – il progetto del nuovo diritto internazionale privato
Dopo tre anni di lavoro, il gruppo di studio presieduto dal Prof. Ancel e composto da numerosi specialisti della materia, ha formalizzato il testo del progetto per un nuovo codice di diritto internazionale privato francese.
Si tratta di un progetto senz’altro ambizioso, con un testo suddiviso in sei libri e composto da 207 articoli, che copre sia il d.i.p. in senso stretto che il diritto processuale civile internazionale.
Nei prossimi mesi sono attesi veri convegni ove i testi saranno valutati e commentati.
A quando una (possibile) riforma della nostra legge 218/1995?
22 settembre 2021
Sentenze straniere sempre più facilmente attuabili in Italia: il punto della Cassazione
Con una interessante e ben motivata pronuncia la Cassazione chiarisce i termini della possibile opposizione al riconoscimento delle decisioni straniere.
Secondo quando disposto dalla Sezione I civile con sentenza n.25064/2021, il giudice deve verificare se siano stati soddisfatti i principi fondamentali dell’ordinamento, e dunque non è ravvisabile una violazione del diritto di difesa in ogni inosservanza di una disposizione della legge processuale straniera a tutela della partecipazione della parte al giudizio ma soltanto quando essa, per la sua rilevante incidenza, abbia determinato una lesione del diritto di difesa rispetto all’intero processo, ponendosi in contrasto con l’ordine pubblico processuale riferibile ai principi inviolabili a garanzia del diritto di agire e di resistere in giudizio.
7 marzo 2019
Cooperazione giudiziaria europea e Brexit: la comunicazione della Commissione
Dato l’approssimarsi della data ormai fatidica del 29 marzo 2019, e nell’attesa talvolta spasmodica di un accordo dell’ultim’ora, la Commissione emana una breve ma efficace “avviso ai naviganti” che, nel nostro caso, sono tutti coloro che si ritrovano a gestire situazioni in cui entrino in gioco le norme UE sulla cooperazione giudiziaria civile.
7 gennaio 2019
Contratti internazionali e giurisdizione: le soluzioni in àmbito UE – un seminario all’Università di Maribor (SLO)
Sono molto grato alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Maribor per avermi invitato a tenere un seminario sulle regole di giurisdizione UE sui contratti internazionali.
21 settembre 2017
Cassazione e Corte di Giustizia sono allineate: nei contratti “on line” il giudice si sceglie con un “click”
Importanti aggiornamenti alla disciplina dei contratti stipulati con un “click” arrivano dalla Cassazione, che si pone nel solco della giurisprudenza della Corte di Giustizia, con l’ordinanza a Sezioni Unite n. 21622/2017 del 19/09/2017.
Il tema è quello, sempre più frequente, di testi contrattuali che sono predisposti da uno dei contraenti e che sono approvati con un “click” dalla parte che conclude il contratto on line; si tratta, è bene sottolinearlo, di contratti c.d. B2B e dunque tra imprenditori.
In tali casi era in dubbio se tale forma di espressione della volontà fosse sufficiente e fosse manifestata in forma adeguata per l’individuazione del giudice competente. Più nello specifico, ci si chiedeva se questa forma di conclusione del contratto fosse in linea con le previsioni del Regolamento Bruxelles I bis (art. 23 par. 2), nella parte in cui prevede che la proroga della giurisdizione debba avvenire in forma scritta e che con tale previsione si intenda anche “...qualsiasi comunicazione elettronica che permetta una registrazione durevole della clausola attributiva di competenza“.
La Corte di giustizia nella sentenza Cars on the Web aveva riconosciuto che la parte che andava a concludere il contratto on line aveva la possibilità di stampare e conservare il testo sul quale andava ad esprimere il proprio consenso, concludendo per la piena adeguatezza di tale manifestazione della volontà contrattuale.
Opportunamente la Cassazione a Sezioni Unite con l’Ordinanza in commento, emessa all’esito di un regolamento di giurisdizione, ha confermato l’orientamento dei giudici di Lussemburgo in un caso in cui le condizioni generali di contatto erano accessibili con un rinvio al sito web della parte venditrice e dunque erano conoscibili e, secondo la Corte, si deve presumere che fossero anche salvabili e stampabili. Da tali elementi deriva pertanto la piena legittimità ed operatività delle clausole contrattuali.